I mestieri tipici legati alla cultura e alle tradizioni locali, le attività dell’artigianato artistico e tradizionale, sono lavori che emanano dalle persone e non persone che vengono incluse in lavorazioni proposte da terzi.
Il modello industriale arriva in una comunità dall’esterno, assume operai fintantoché vi è una congiuntura favorevole, finita la quale licenzia e sposta gli stabilimenti in situazioni più convenienti: è una situazione comoda fin che dura, ma quando passa, lascia macerie e feriti.
L’artigiano è tale per tutta la vita, ha un profondo radicamento nel territorio, nel quale affronta la buona e la cattiva sorte. L’artigiano artista ha, in più, un plusvalore derivante dall’eccellenza e, spesso, dall’unicità dei suoi prodotti che gli garantiscono una sicurezza lavorativa anche in situazioni congiunturali estremamente negative.
Il lavoro di cui si parla è quello dell’artigianato “artistico e tradizionale”, il quale ha una serie di caratteristiche peculiari:
- è un’opportunità diretta di lavoro per i membri della comunità
- non è delocalizzabile
- richiede bassi investimenti per essere intrapreso
- impone l’eccellenza degli addetti e dei prodotti
- implica una “scuola”
- determina comunque una “filiera” e questa genera un “indotto”
In prospettiva queste qualità lo mettono al riparo dalla concorrenza asiatica sui prodotti a basso costo.
